martedì 27 febbraio 2007

Vorrei narrarti dei miei pensieri tra veglia e sonno,
ma penso, poi, chi può reggere l’urto di un’anima dannata?
Ci vuole mente aperta e cuore e voglia
e poi ancora cuore e cuore.
Ed occhi buoni a leggere fino nel fondo,
via dallo schermo delle parole vuote,
al fondo delle voglie decisa tendendo la mano
a cogliere la verità dell’emozione.

lunedì 26 febbraio 2007

Vorrei con le parole disegnare
l’immagine dei suoni
che mi vibrano dentro;
le cerco allora, sono tante,
nella mente si inseguono,
una dopo l’altra le guardo,
le soppeso, le riascolto,
le stendo sulla carta,
piccole, lunghe, tenere,
presuntuose, morbide,
dure, gentili, accattivanti.
Sul palmo della mano
le giro e le rigiro,
e ad una ad una le cancello.
In una valutandone
il suono e il sentimento
nessuna sembra degna
di ciò che muovi in me.
Per dirti cosa sento
non troverò parola,
tu prendimi la mano
e colora il silenzio
con quello che ti va.
Paura di scoprire
che dietro questa vita
non se ne trovi altra
che valga la ricerca,
il tempo, il duro affanno
che abbiamo dedicato
a cambiare le cose.
Gli estranei volti
che mi trovo di fronte
non leggono la pena
che spinge il mio sentire
oltre questa barriera
che vi ostinate a dire
normalità della vita.
Pure non so restare
senza che di una donna
mi ritorni il calore,
senza che le mie mani
sul suo seno si posino
o nel dolce roseto
al centro del suo ventre,
senza che il suo sapore
mi riempia la bocca,
senza poter succhiare
dall’ignaro suo corpo
la coscienza del mondo.