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venerdì 9 marzo 2007

Al mezzo del tuo volto
la morbida fessura,incerta,
si apre ad un sorriso.
Increspature, piccole brevi onde
di tesa tramontana
quando corre sull’acqua.
E scoppia la tempesta
si aprono gli abissi,
viva si erge l’onda
in un ridere pieno.
Pieno, ma ancora incerto,
incerto come il corpo
sfiorato dalla mano
tesa, febbrile, avida,
disonesta, infantile.
Si smorzano le onde,
ora il vento è calato,
si chiudono le labbra
sul tuo ridere incerto.
Provo a correrti dietro,
per un attimo
si riaccende il sorriso,
schermo al mio desiderio,
solo un istante,
ti allontani da me
dietro una porta chiusa.
Niente più alla mia mano.
Resta solo l’idea
del tuo corpo lontano
che mi sfiora le dita,
ti sento nel mio palmo.
Tengo alte le mani
per non sfiorare nulla
che cancelli il ricordo.

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