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giovedì 1 marzo 2007

Io ti voglio scopare
sulla mia scrivania sdraiata
o sull’immaginato tavolo
di un’inesistente cucina
i piedi dritti alle mie spalle
le cosce aperte e la tua fica
consegnata al mio sguardo
ed al mio sesso che forte
posa sulle tenere labbra
e di colpo la infila.
Io ti voglio scopare
nell’avida tua bocca,
inginocchiata sul tappeto,
da un fantastico camino
della mia fattoria di sogno
illuminata ed accesa,
guardando la tua lingua
che lentamente scorre
sulla pelle nuda
del sesso che tu inghiotti.
Io ti voglio scopare
in quell’immaginato prato
del mio bosco di fate,
carponi, le mani tue nei fiori,
il tuo culo per aria
le mie mani posate
sui morbidi tuoi fianchi
con violenza tirando
il bel corpo al mio sesso
che la tua carne apre.
Io ti voglio scopare
nell’immaginato mondo
della mia mente fantastica
in ogni parte presa
senza nulla lasciare
della bianchissima carne
che il mio incubo accoglie
quasi che l’anima
attraverso i tuoi sensi
io potessi carpire.
Io ti voglio scopare,
chiavare, penetrare,
prendere, violare,
trapassare, afferrare,
profanare, inondare,
sommergere, trafiggere,
crivellare, infilzare,
senza nessun riguardo,
di te nulla sapendo,
senza ragione alcuna
oltre la mia passione.

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