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lunedì 12 marzo 2007

E se fossi io quello
che non ha capito.
Io che non ho sentito
i segnali che il corpo
col suo dolce languore
il leggero contatto delle mani,
della bocca il calore bruciante ,
ansioso mi inviava.
Mai le tue labbra
hanno detto parole.
Ma quante avrei potuto,
sbaglio, dovuto,
leggere nelle pieghe,
negli angoli di una carne
che, trepido, cercavo,
succhiavo, annusavo ....

E se fossi io quello
che non ha capito.
Io che nei dolci,
lunghi, anni della vita
in te riflessa
la mia mente cercavo,
stupito, stupido,
del non saper trovare
la porta vera, la giusta chiave,
la parte oscura di questa luna
così a lungo scrutata.

E se fossi io quello ...
Io, seduto in riva al mare,
mentre la luce segna
le mille strinature
di un'acqua inquieta
che troppo mi somiglia,
io quello che guarda
senza voler vedere,
io quello che ascolta
senza voler sentire,
io quello che si offre
senza volersi dare ...

Allora sarei io
quello che non sa amare.

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